Attenti alla “truffa di Dubai”: un falso modulo del “Consiglio Reale” e promesse di investimenti facili nascondono un inganno pericoloso.
Si sta diffondendo una nuova truffa legata a falsi investimenti a Dubai, con vittime che versano migliaia di euro attirate da guadagni facili. I truffatori usano un modulo del fantomatico “Consiglio Reale di Dubai” per sembrare credibili, ma una volta ricevuto il denaro spariscono nel nulla. Un inganno simile a quello del finto disservizio.
La “truffa di Dubai”: il caso dei due trentacinquenni di Mantova
Un esempio concreto di questo raggiro, come riportato da Il Giornale, ha coinvolto due giovani di Mantova, che per poco non cadevano nella trappola. La coppia aveva ricevuto la proposta via email e, attratta dalla prospettiva di un investimento vantaggioso, aveva deciso di aderire. Tuttavia, prima di procedere, avevano bisogno di stampare il modulo ricevuto e si erano recati in una tabaccheria.
È stato proprio il tabaccaio, insospettito dal documento, a metterli in guardia. L’uomo – avendo già visto quel modulo in passato – ha subito riconosciuto il tentativo di truffa e ha consigliato alla coppia di interrompere ogni contatto con i finti consulenti e cancellare le email ricevute.
Seguendo il consiglio, i due hanno evitato di perdere il loro denaro e hanno deciso di segnalare la vicenda alle autorità, contribuendo così all’avvio di nuove indagini su questa rete di truffatori.
Un fenomeno in crescita che ha già sottratto milioni di euro
La “truffa di Dubai” non è un caso isolato, ma fa parte di un fenomeno in costante crescita. I criminali utilizzano strategie sempre più sofisticate per ingannare le vittime, sfruttando il prestigio economico della città del Golfo Persico per rendere credibile il raggiro. Oltre ai falsi moduli ufficiali, spesso mostrano immagini di una vita lussuosa a Dubai per convincere le persone a investire.
Le cifre sono allarmanti: in un solo anno, questi schemi fraudolenti hanno sottratto ben 30 milioni di euro a ignari investitori. In molti casi, le vittime vengono spinte a versare denaro non solo in valuta tradizionale, ma anche in criptovalute, rendendo ancora più difficile rintracciare i responsabili e recuperare le somme perdute.
